Sempre più di frequente capita di trovare nelle camere d’albergo avvisi o libretti contenenti norme per ridurre gli sprechi energetici e per la tutela dell’ambiente.
Nei paesi nordici ad esempio, già da diversi anni gli hotel invitano i propri clienti a non far cambiare la biancheria tutti i giorni se non strettamente necessario, diminuendo il numero di lavaggi a vantaggio di un ovvio risparmio economico, ma anche per un minore impiego di agenti chimici inquinanti contenuti nei moderni detersivi.
Questi accorgimenti, seppur importanti, costituiscono però una millesima parte di un ambizioso progetto per la costruzione di strutture abitative (e ricettive) sempre più eco sostenibili e dall’impatto ambientale minimo.
Stanno lentamente nascendo alberghi concepiti sul modello delle Earth Houses.
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Modello di earth house |
Le “case della terra” sono abitazioni ricavate parzialmente nel terreno (con tetto di terra oppure ricoperto da strati di corteccia ed erba verde) nelle quali rispetto dell’ambiente e risparmio energetico si fondono alla perfezione.
Vengono sfruttate le proprietà termiche della terra, che trattenendo il calore in inverno e il fresco in estate, garantisce un isolamento termico perfetto a basso tasso di umidità e a costi energetici ridotti fino al 50%.
La posizione “interrata” offre inoltre riparo dagli agenti inquinanti esterni.
Queste strutture sono costruite esclusivamente con materiali naturali, e anche laddove si renda necessario un intervento architettonico di abbellimento o adattamento, vengono impiegati prodotti speciali come calcestruzzi, intonaci ottenuti da argilla, vernici con tinte a calce naturali.
Il concetto delle earth houses non è quello di vivere sotto terra, bensì vivere la terra.
Questa filosofia ha ispirato la costruzione di alberghi ecologici in paesi nordici come Svezia, Norvegia e Finlandia (già famosi per gli Icehotels), ma anche in Sud Africa, Argentina e in Svizzera, dove si punta addirittura alla costruzione di interi quartieri residenziali.
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Un icehotel in Svezia |
Per chi si accontenta di una sistemazione economica e spartana, potrebbe andare bene un semplice Kolarbyn in Svezia: capanne di legno coperte di erba senza servizi igienici, acqua corrente ed elettricità. Ideali per chi ama il contatto nudo e crudo con la natura selvaggia tipica dei boschi nordici…
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Un Kolabryn in Svezia |
Soluzioni decisamente più confortevoli sono offerte da hotel come il Letamo Estate in Sud Africa, costruito all’interno di una riserva naturale protetta nel rispetto della flora e della fauna del luogo; e soprattutto dagli
Hobbit Motel in Nuova Zelanda: strutture ricettive ispirate alle abitazioni degli Hobbit descritte nel romanzo di
Tolkien “Il Signore degli Anelli”.
Proprio come le case degli hobbit, questi hotel hanno porte e finestre tonde. Le “curve” si ritrovano in tutta la struttura (pareti, soffitto). Sono completamente arredate in legno (al fine di garantire un perfetto isolamento termico) e dotate di bagno, cucina e camera da letto.
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Hobbit Motel in Nuova Zelanda |
La condizione fondamentale per la realizzazione di un Hobbit Hotel è la garanzia del minimo impatto ambientale.
Realtà lontanissime dal poter essere applicate alle strutture della nostra Riviera Romagnola, tuttavia dei piccoli accorgimenti per ridurre l’impatto sull’ambiente si possono adottare, poi chissà...