Rosa dei venti |
Incredibile, oggi a Cattolica ci sono 20 gradi! Ma non è la primavera, e nemmeno un anticipo d’estate, bensì il nostro amatissimo/odiatissimo vento di Garbino.
Amato perché nei periodi freschi (e talvolta anche nei mesi invernali) porta con sé un gradevole tepore; odiato perché nei mesi estivi si trasforma in un terribile lanciafiamme con raffiche afose che possono arrivare a sfiorare i 40 gradi.
Dopo il Garbino seguono solitamente temporali e piogge abbondanti, pertanto il suo arrivo viene spesso accolto con trepidazione nei giorni in cui l’afa non accenna a dare tregua; o con delusione, quando si organizzano giornate all’aria aperta. Tradizionalmente inoltre, questo vento pare influire negativamente sullo stato d’animo delle persone, visibilmente più nervose e agitate. Da qui l’espressione “tira il garbino” riferita a persone particolarmente irascibili in alcuni giorni.
Mi è capitato di notare con divertimento che il “garbino” è stato un po’ mitizzato qui in Romagna, tant’è che i turisti sono molto incuriositi dai racconti circa questo famigerato vento.
In realtà il Garbino è un vento normalissimo, il cui vero nome è Libeccio, ovvero uno dei tanti venti che è possibile trovare guardando una qualsiasi immagine della rosa dei venti.
Il Libeccio soffia da sud ovest e per questo motivo in alcune zone viene chiamato Africo (pare tra l’altro che l’etimologia sia da ricercare nella parola “Libia”, l’omonimo stato africano, ma ci sono pareri discordanti), mentre nella bassa Lombardia e in Emilia Romagna prende il nome di Garbino.
Si verifica solitamente dalla congiunzione di alta pressione a sud e a est della penisola italiana e bassa pressione a nord ovest.
Visto il freddo che abbiamo patito quest’inverno, una giornata di Garbino ci può anche stare. Buona domenica a tutti!
Amato perché nei periodi freschi (e talvolta anche nei mesi invernali) porta con sé un gradevole tepore; odiato perché nei mesi estivi si trasforma in un terribile lanciafiamme con raffiche afose che possono arrivare a sfiorare i 40 gradi.
Dopo il Garbino seguono solitamente temporali e piogge abbondanti, pertanto il suo arrivo viene spesso accolto con trepidazione nei giorni in cui l’afa non accenna a dare tregua; o con delusione, quando si organizzano giornate all’aria aperta. Tradizionalmente inoltre, questo vento pare influire negativamente sullo stato d’animo delle persone, visibilmente più nervose e agitate. Da qui l’espressione “tira il garbino” riferita a persone particolarmente irascibili in alcuni giorni.
Mi è capitato di notare con divertimento che il “garbino” è stato un po’ mitizzato qui in Romagna, tant’è che i turisti sono molto incuriositi dai racconti circa questo famigerato vento.
In realtà il Garbino è un vento normalissimo, il cui vero nome è Libeccio, ovvero uno dei tanti venti che è possibile trovare guardando una qualsiasi immagine della rosa dei venti.
Il Libeccio soffia da sud ovest e per questo motivo in alcune zone viene chiamato Africo (pare tra l’altro che l’etimologia sia da ricercare nella parola “Libia”, l’omonimo stato africano, ma ci sono pareri discordanti), mentre nella bassa Lombardia e in Emilia Romagna prende il nome di Garbino.
Si verifica solitamente dalla congiunzione di alta pressione a sud e a est della penisola italiana e bassa pressione a nord ovest.
Visto il freddo che abbiamo patito quest’inverno, una giornata di Garbino ci può anche stare. Buona domenica a tutti!
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